Dildo. Che significa e perchè è internazionalmente associato all'Italia?

Dildo. Che significa e perchè è internazionalmente associato all'Italia?

ll dildo è un sex toy a forma fallica pensato per la penetrazione. 
A seconda del tipo di penetrazione e di pratica che si vuole sperimentare, il dildo può cambiare tipologia. Ad esempio, se volete stimolare il punto G avrà una forma leggermente ricurva, mentre se ambite al punto P avrà una base piatta. 
Ci sono dildo realistici, astratti, per gli ani, le vagine, di vetro, silicone, rosa schocking, color carne, e chi più ne ha... più ne metta. È proprio il caso di dirlo.

Che differenza c'è tra dildo e vibratore?

Il dildo si differenzia dal vibratore perché non ha la vibrazione. 
Anche se poi sul mercato ci sono anche dildo con controllo remoto, dildo pulsanti o dildo riscaldanti. Per non farci mancare nulla.

Che vuol dire 'dildo'?

Nessuno lo sa. 
La parola 'dil doul' appare per la prima volta in un poema erotico di fine Cinquecento. Probabilmente è una storpiatura dall'italiano e cioè da 'diletto'. Può derivare anche dal latino 'dilatare', dall'inglese moderno 'dally' (trastullarsi) o 'dill' (cetriolo), oppure ancora da quello arcaico 'dill-doll' (dare sollievo). 
O forse ancora non ha alcun senso ma all'epoca evocava  qualcosa di italiano.

Perché il dildo è stato internazionalmente associato all'Italia? 

Perché nel Cinquecento l'Italia, e specialmente Venezia, non erano solo esportatrici della cultura rinascimentale ma anche dei dildo. 
Famosi erano quelli in vetro di Murano, più ambiti di un giro in gondola. 
Non lo sapevate? Bene, avete già la prima chicca da sparare all'aperitivo.
Ma facciamo un passo indietro, anzi più di uno.

La storia del dildo 

Il primo dildo della storia risale a circa 30 mila anni fa. Era di pietra, lungo 20 cm e largo 3. 
A quanto pare, appena l'homo sapiens è stato in grado di fabbricarsi degli strumenti, se n'è subito costruito uno per il proprio godimento: la prova di quanto la storia del piacere sia antica quanto l'uomo.

Nell'Antica Grecia, i dildo erano in legno, foderati in cuoio e lubrificati con l'olio d'oliva, usati in solitaria ma anche nel sesso di gruppo.
All'Antica Roma - attenzione, chicca del primo piatto - risale la prima testimonianza di dildo strap-on, che però non erano visti di buon occhio da quei machi dei Romani. Ma vabbè, hanno avuto altri pregi.

In Cina c'erano i dildo di bronzo e di radice cantonese, come il riso.
In Egitto erano di sterco di cammello, per fortuna rivestiti di resina (chicca del secondo piatto, ma meglio parlarne quando avete finito di mangiare).
In India, i dildo erano di tutti i materiali possibili - legno, cuoio, corno, avorio, oro o argento, raccomandati dal Kāma Sūtra per regalare alle mogli orgasmi indimenticabili.

Saltiamo il Medioevo, periodo in cui l'uso del dildo garantiva sostanzialmente simpatiche penitenze (tipo settimane intere a pane e acqua) e arriviamo al Cinquecento. In questo periodo l'Italia è famosa per il dildo di vetro, e come il parmigiano o l'olio evo, tutti lo vogliono e tutti lo imitano. 
Nel Sei e Settecento dev'essere così diffuso che gli inglesi e i francesi si dannano perché vengono 'sostituiti' da dei 'dildo italiani'. Sorry but 'Italians Do It Better'.

In Giappone, infine, può essere di forma fallica, doppio, strap-on o a forma di naso penetrante: quello appartenente alla tipica maschera tradizionale Tengu (la chicca del contorno).

Il dildo, oggi 

Se negli anni Sessanta e Settanta il dildo è stato messo in ombra dal vibratore, simbolo della cultura femminista contro quella patriarcale, oggi chi è amico del vibratore lo è anche del dildo.
Ognuno ha il suo preferito. ...Voi?